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Palermo – “Murati” da montagne di rifiuti

Luca Mangogna

Palermo – “Murati” da montagne di rifiuti

martedì 03 Aprile 2012

I mezzi dell’Amia sono al lavoro, coinvolti anche i dipendenti Amia Essemme. Ma ci vogliono giorni. Scenario da Terzo Mondo? No. Accade a Palermo, dove l’emergenza non si arresta

PALERMO – È una vera e propria emergenza rifiuti quella che si è abbattuta nel corso degli ultimi giorni a Palermo. Spazzatura a ogni angolo della strada, senza che nessun quartiere risulti indenne dalla spiacevole circostanza, dal centro storico per finire alle periferie. È la conseguenza dei giorni di astensione dei lavoratori Amia, impegnati in assemblee sindacali dove si è discusso del loro futuro, sempre più incerto, nell’azienda partecipata, da diversi anni stretta in un collasso finanziario dal quale non sembra esserci uscita.
La ripresa dei turni degli operatori non ha ancora colmato l’emergenza, dato che la scarsità di mezzi a disposizione (solo quattro pale meccaniche per rimuovere i cumuli) non ha consentito il normale smaltimento dei rifiuti rimasti da giorni accanto ai cassonetti. Tutto ciò naturalmente ha causato una serie di innumerevoli disagi per la cittadinanza e non sono mancati casi a dir poco clamorosi. È l’esempio di via Li Bassi, nei pressi dell’Ospedale Civico, dove una famiglia è rimasta letteralmente intrappolata dai cumuli di rifiuti ed è stata liberata soltanto da un mezzo meccanico, stessa spiacevole circostanza verificatasi a un istituto di dialisi che si trova nelle vicinanze. Simile disavventura per alunni e personale della scuola elementare e materna “La Masa”, rimasti a casa perché impossibilitati a rimanere nel plesso scolastico, per via dei numerosi rifiuti che lo circondavano, rendendo l’ambiente maleodorante e scarsamente protetto igienicamente.
Vere e proprie montagne di spazzatura sono presenti nelle zone dove si svolgono i mercati storici, da Ballarò al Capo, alla Vucciria. Barricate di protesta dei residenti e blocchi stradali si sono invece verificati nei pressi di via Imperatore Federico, dove la situazione ambientale sembra essere divenuta insostenibile anche per la presenza di carcasse di animali morti.
Non bastasse l’emergenza dei rifiuti, a ciò deve aggiungersi la disdicevole abitudine di dar fuoco ai cassonetti e all’immondizia che li circonda, con centinaia di interventi dei vigili del fuoco negli ultimi giorni e tutte le gravi conseguenze per salute e ambiente che ne possono derivare. A tal proposito arriva pure l’allarme sanitario, con il concreto rischio di epidemie dovute al proliferarsi di topi e insetti, senza dimenticare i pericoli legati al propagarsi del randagismo e quelli causati dal costante aumento della temperatura.
 


Cento indagati. La Procura ha aperto un’inchiesta
 
PALERMO – Mentre impazza l’emergenza rifiuti a Palermo, la Procura ha disposto l’apertura di un’inchiesta sul blocco dei mezzi che ha impedito lo svolgimento del pubblico servizio di raccolta rifiuti, allargando l’indagine all’ipotesi di reato di danno alla salute pubblica e iscrivendo un centinaio di persone nel registro degli indagati. Dal canto suo l’Amia riferisce di svolgere “interventi straordinari secondo priorità dettata da un continuo monitoraggio dei siti particolarmente critici; su alcuni di questi sono stati già eseguiti degli interventi con l’ausilio di quattro gruppi pala composti anche di scarrabili, compattatori  e due gru con benna a polpo”. Le operazioni sono state integrate dal personale di Amia Essemme, reclutato per l’occasione. Il personale e i mezzi a disposizione, pur lavorando a pieno regime di straordinario, però sembrano non essere sufficienti a tamponare l’emergenza, che ha richiamato l’attenzione di media nazionali e internazionali.

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