Demanio, restano le tariffe dei canoni - QdS

Demanio, restano le tariffe dei canoni

Rosario Battiato

Demanio, restano le tariffe dei canoni

martedì 24 Aprile 2012

Tutte le istanze in scadenza prorogate fino al 31 dicembre prossimo. Tariffe e condizioni restano come prima. L’assessore regionale Di Betta annuncia l’allineamento ad altre Regioni: se ne riparlerà nel 2016

PALERMO – Si stava solamente scherzando. Il grande annuncio dell’aumento dei canoni di concessione delle concessioni demaniali marittime viene posticipato. La motivazione  ufficiale è l’arrivo della stagione estiva, quindi la necessità di non martoriate il settore nel periodo di alta stagione. L’assessore promette l’aumento dei canoni del 50% già nella Finanziaria in attesa di essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana dopo il parere del Commissario dello Stato. Tuttavia quello che rimane, allo stato dei fatti, è una situazione bloccata per l’ennesima volta dalla potente lobby delle coste, che ha fatto rimandare tutto al 2015.
Il programma del breve periodo è abbastanza chiaro: tutte le concessioni demaniali marittime, giunte a scadenza alla data del 31 dicembre 2011 o successivamente, che non siano state ancora esitate dai competenti uffici territoriali, sono rinnovate provvisoriamente d’ufficio fino al 31 dicembre 2012.
Lo ha stabilito una circolare firmata da Giovanni Arnone, dirigente generale del dipartimento Ambiente della Regione siciliana.
In sostanza questo significa che, almeno per il momento, non ci sarà niente di nuovo sul fronte degli aumenti previsti, ovvero le concessioni
 rinnovate avranno validità alle stesse condizioni e con le medesime prescrizioni dell’atto concessorio a suo tempo rilasciato.
Secondo Sebastiano Di Betta, assessore regionale al Territorio e ambiente che all’inizio del suo mandato aveva promesso una rivalutazione delle concessioni per portarle al livello di quelle nazionali, “la decisione si è presa perché dopo la chiusura della convenzione con le Capitanerie di Porto, sono in fase di definizione le procedure per la piena funzionalità degli uffici regionali del Demanio marittimo dislocate nelle varie provincie dell’Isola, in molti casi mancanti del personale necessario”. 

La scadenza per la prossima rivalutazione delle richieste è fissata per il il 31 dicembre 2015, “così da permettere agli operatori una programmazione dell’attività, – ha spiegato Di Betta – anche in vista dell’entrata in vigore della direttiva Bolkestein dell’Ue sulla liberalizzazione dei servizi interni”.
Qualche numero dovrebbe darci l’esatta dimensione della situazione. La Regione siciliana annualmente incassa circa 11 milioni di euro come proventi delle concessioni di spiagge e pertinenze lacuali e concessioni ed indennizzi per utilizzazione di beni demaniali marittimi. Considerando i 922,9 chilometri di costa balneabile possiamo calcolare mediamente che 1 km di costa in Sicilia costa poco meno di 12 mila euro.
Recentemente la Corte dei Conti, sulla base dell’audizione alla commissione per l’attuazione del federalismo, ha fissato in cento milioni di euro la cifra che lo stato riscuote dalle Regioni in termini di canoni e indennizzi per il loro patrimonio costiero. Andando in dettaglio in Emilia-Romagna i canoni valgono 11 milioni e mezzo di euro, 99 chilometri di costa balneabile, in Veneto poco più di 10 milioni e mezzo di euro, 99 chilometri di costa balneabile, in Toscana 10 milioni di euro, 392 chilometri di costa balneabile, e in Liguria 9 milioni e mezzo, 280 chilometri di costa balneabile. Sebbene si tratti di una stima calcolata sull’intera costa, quindi anche quella pubblica, possiamo confrontare i prezzi siculi con 108 mila euro per km in Veneto, 116 mila euro per km in Romagna, e 50 mila euro per km in Friuli.

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