Combustibili solidi secondari. Una risorsa per ridurre le bollettte - QdS

Combustibili solidi secondari. Una risorsa per ridurre le bollettte

Bartolomeo Buscema

Combustibili solidi secondari. Una risorsa per ridurre le bollettte

mercoledì 02 Maggio 2012

In Italia sono portate in discarica tonnellate di rifiuti urbani senza alcuna operazione di differenziazione. Sarebbe possibile far risparmiare a ogni contribuente circa 140 euro annui

PALERMO – Ogni anno in Italia sono portate in discarica trentadue milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di cui ventuno milioni sono “tal quali”, cioè senza alcuna operazione di differenziazione.
Se tra questi ultimi rifiuti si potessero recuperare i cosiddetti Combustibili Solidi Secondari (CSS) e bruciarli nei cementifici, nelle centrali elettriche, negli inceneritori, sarebbe possibile far risparmiare in bolletta a ogni contribuente circa 140 euro l’anno.
A sostenerlo è lo studio di Nomisma Energia, promosso da AITEC  (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento) e da Confindustria.
Secondo il rapporto, bruciando i rifiuti con una tecnologia che non libera diossina, si potrebbero evitare immissioni in atmosfera pari a circa otto milioni di tonnellate di anidride carbonica, ridurre dal 9 al 14% i costi di gestione dei rifiuti solidi urbani, creare circa undici mila posti di lavoro.
L’acronimo CSS si riferisce a una gamma di combustibili ricavabili dal trattamento di rifiuti urbani e non, che possono essere bruciati in alcune tipologie d’impianti industriali, per produrre energia termica ed elettrica. L’indagine ha messo in luce soprattutto le potenzialità dei CSS come combustibile nei cementifici, in sostituzione dei tradizionali carburanti fossili.
Un dato interessante che si legge nel rapporto concerne il valore  monetario totale dei CSS finiti in discarica che ammonterebbe a 2,5 miliardi di euro. Basti pensare che il solo impiego dei CSS nei cementifici, eviterebbe l’acquisto di 3,7 milioni di tonnellate di petrolio.
Si tratta di una risorsa energetica non trascurabile che ha sospinto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, alla promessa, a breve, del varo di un decreto  legge per agevolare proprio l’impiego dei combustibili secondari.
Un decreto che prevederà accordi territoriali sia con gli industriali del settore del cemento, sia con le Regioni, specialmente quelle che vivono una continua emergenza, tra cui la nostra Sicilia, la Campania, la Calabria.
“L’uso dei combustibili solidi secondari nei cementifici o anche nei termovalorizzatori può essere una strada da seguire per risolvere il problema dei rifiuti, per valorizzare energicamente i rifiuti e per uscire fuori da un circuito nel quale la malavita organizzata ha avuto un ruolo molto importante. Il nostro obiettivo è quello di far uscire i rifiuti dal ciclo ordinario per portarli in un ciclo industriale, qualunque sia: raccolta differenziata, recupero di energia o recupero di materiali”. È quanto dichiarato dal ministro dell’Ambiente.

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