“Rispetto all’anno scorso, si deve riconoscere, per quanto riguarda le tematiche affrontate, che non vi sono grosse variazioni, se non un aumento dei servizi stradali operati dalle pattuglie. Si è riusciti a mettere in campo 975 pattuglie in più, grazie al ricorso massiccio del personale destinato ai servizi burocratici. Purtroppo, non si può fare di più perché il carico burocratico non può andare sotto a un certo livello”.
“In realtà, tra le forze della Pubblica Sicurezza, la polizia stradale è tra i primi a essere più informatizzata. Esistono servizi, come la gestione di tutta l’attività delle contravvenzioni, che senza le apparecchiature, richiederebbero il doppio del personale”.
“Sì, le pattuglie sono dotate di apparecchiature che consentono l’espletamento di molte funzioni come l’accesso a banche dati. Si è riusciti, da tempo, a mettere localizzatori nelle macchine per vedere costantemente e intervenire in caso di bisogno. Si possono seguire gli spostamenti delle pattuglie in modo da modulare gli interventi secondo le necessità. Esiste una sala operativa compartimentale, dove afferiscono tutte le notizie riguardanti la viabilità e dove si coordinano tutti i servizi su strada. Si possono mettere su strada in media 50 pattuglie al giorno, che sembrano poche ma non lo sono”.
“L’area di nostra competenza gestisce diverse migliaia di chilometri, poiché l’area d’interesse arriva fino a Enna e Ragusa. La polizia stradale ha, invece, competenza esclusiva su tutti i servizi che devono essere eseguiti nelle autostrade fino a Caltanissetta, dove il comando della Sicilia occidentale è rilevato da quello della polizia stradale della Sicilia orientale che ha una sottosezione a Catenanuova. Per la precisione, le autostrade di competenza sono la A 20 dove si opera attraverso la sottosezione di Buonfornello e il distaccamento di Cefalù, e l’autostrada Palermo-Trapani. In quest’autostrada, si è fatto un notevole sforzo per razionalizzare i servizi, creando un reparto apposito e elevando d’importanza a sottosezione autostradale il distaccamento di Alcamo. È stato un grosso successo, poiché sono state spostate risorse umane e finanziarie su quest’area che è nelle condizioni di controllare tutta l’autostrada che va da Palermo a Trapani o Mazzara del Vallo. Su questo tratto, opera anche la sezione di Palermo fino ad Alcamo, con un particolare impegno nel tratto che va da Palermo a Punta Raisi. In questo tratto, si fa concorrere contemporaneamente sia la sezione di Palermo sia quella di Alcamo con due pattuglie, una per carreggiata, fino alle ore serali”.
“In questa strada ne accadono tante, in particolare nel tratto che va da Lercara a Palermo, dove esiste un volume di traffico importante. Tuttavia sono previsti degli adeguamenti e ad Aragona sono stati già realizzati degli interventi”.
“Sono stati realizzati degli interventi, ma i cantieri non sono stati ancora aperti. Invece, i lavori per il raddoppio della tratta Agrigento-Caltanissetta sono molto avanti, per cui tra pochi anni sarà pronta. Anche questa è una delle strade più pericolose della Sicilia Occidentale, paragonabile alla Siracusa-Catania nella Sicilia orientale”.
“Sì, riguardo l’infortunistica stradale, il fenomeno è in diminuzione in Sicilia, ma è più significativo a livello nazionale. Ciò è accaduto perché è stato introdotto il tutor che è un sistema che calcola la velocità media rispetto all’autovelox che è uno strumento superato. Questo nuovo strumento rileva la velocità media del veicolo, per cui, se una macchina passa davanti un tutor d’ingresso per uscire in un altro senza aver diminuito la velocità, il guidatore è sanzionato. Il Tutor è una tecnologia di proprietà della Società autostrade, mentre, in Sicilia, l’Anas avrebbe intenzione di acquistare alcuni di questi apparecchi. In Sicilia, la diminuzione dell’eccesso di velocità è stata del 2%, mentre l’abbattimento sul territorio nazionale è dell’8,8%”.
“Il fenomeno degli incidenti stradali è così presente nella nostra società che occorre rendere più severe le conseguenze di chi lo provoca”.
“La Polizia stradale su indicazione del Ministero sta iniziando un rapporto di collaborazione con l’Aci, per cercare congiuntamente per dare un messaggio corretto agli autisti. Tuttavia, esiste il progetto Icaro che coinvolge le scolaresche per fare formazione stradale ai ragazzini”.
“Il servizio sulle strade extraurbane è sempre pericoloso, non a caso il contributo di vite umane che la Polizia stradale dà, è uno dei più alti tra tutta la Polizia di Stato. Purtroppo, gli eventi sono veramente tanti”.
“Nei fine settimana l’uso di bevande alcoliche porta ad un’alterazione psico-fisica dei giovani e la polizia stradale ce la mette tutta per ridurre gli incidenti stradali. Nel 2011, sono stati realizzati 970 servizi, di cui le pattuglie effettuate sono state 993 e sono stati fatti 7.853 controlli. Non sono aumentati i casi di guida in stato d’ebbrezza, per cui sono state trovate positive all’alcool 142 persone contro i 138 del 2010. Sono state, però, elevate 310 contravvenzioni per l’uso di alcool. Nel caso di stupefacenti, sono state trovate 2 persone positive”.
“No, la vigilanza delle strade extraurbane è di nostra competenza, ma ciò non significa che, transitando nelle strade urbane, non si possano trovare casi d’incidenti stradali o infrazioni in cui s’interviene. Tuttavia, non sono casi frequenti e si cerca di evitarli, supplendo solo quando se ne presenta l’esigenza. Per quanto riguarda la vigilanza delle strade, un coordinamento lo fornisce la nostra stessa organizzazione, perché si lavora sulle grandi strade, per cui non s’invia una pattuglia in paesini dove già operano altre forze di sicurezza”.