Poca attenzione per questo territorio - QdS

Poca attenzione per questo territorio

Nicola Digiugno

Poca attenzione per questo territorio

mercoledì 23 Maggio 2012

Forum con Carmine Valente, prefetto di Caltanissetta

Da quale esperienza viene?
“Prefettura di Asti nei primi cinque anni della mia carriera, svolgendo ruoli amministrativi. Poi sono passato all’Ufficio stampa del ministero dell’Interno, per circa dodici anni. Ho visto passare dieci ministri. Sono stato capo ufficio stampa e addetto stampa. Ho conosciuto i ministri dell’Interno da Scalfaro a Bianco passando per Mancino, Jervolino e Napolitano. Ho avuto modo di conoscere approfonditamente il sistema della comunicazione istituzionale. Dal 2001 sono stato assegnato alla Scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno, svolgendo il ruolo di vicedirettore negli ultimi sei anni. La scuola, grazie al lavoro continuo dedicato alla costruzione dei programmi formativi, mi ha permesso di entrare, con metodo ed approfondimento, nei meccanismi delle competenze istituzionali. Nonostante Caltanissetta possa sembrare lontana dalla mia esperienza passata, non lo è assolutamente”.
Come ha trovato la prefettura di Caltanissetta. è come se l’aspettava?
“Non è come me l’aspettavo. Quando in famiglia mi chiedevano della probabile sede di assegnazione, scherzando rispondevo… anche a Caltanissetta! Per sottolineare una cosa inverosimile. Ebbene, mi hanno mandato proprio a Caltanissetta, la città più lontana da Roma. Una volta arrivato, però, ho potuto constatare immediatamente che le energie e le competenze di questo territorio, l’importanza che assume la città nell’ambito della Sicilia, da Roma non si percepiscono o si vedono in parte, una certa importanza assume soltanto  il versante giudiziario. Caltanissetta ha molto di più. Quando mi hanno dato questo incarico, sottosegretari e vertici dell’Amministrazione, mi hanno confermato di essere stato destinato alla guida di una prefettura complessa, la terza, in Sicilia, dopo Palermo e Catania. Complessa evidentemente per gli argomenti da affrontare. Secondo una graduatoria informale stilata nei primi anni ottanta dal Ministero dell’Interno, la prefettura di Caltanissetta è pressocchè agli ultimi posti per organico e quindi per complessità di funzioni svolte. Oggi è certamente sottostimata e quella graduatoria dovrà a mio avviso essere rivista. Ne ho già parlato al ministero. Rispetto a quegli anni, oggi qui si sono svolti e si stanno svolgendo i più importanti processi di mafia; è stato istituito un centro d’accoglienza per immigrati, un centro d’identificazione e un centro di richiedenti asilo politico, tanto per fare soltanto qualche esempio. La situazione è cambiata radicalmente. A un mese e mezzo dal mio arrivo, se devo essere sincero, ho avuto modo di notare una scarsa mancanza d’attenzione al territorio da parte della politica negli ultimi venti, trent’anni. In primo luogo, la viabilità in tutta la Sicilia. Eppure in passato grazie ad uomini politici siciliani molto potenti c’è stata molta attenzione per la Sicilia e quindi mi chiedo com’è possibile che la viabilità versi in una situazione di così grave degrado?. Caltanissetta è al centro dell’Isola, meriterebbe adeguate vie di collegamento. Ma ho notato poca attenzione  anche alle piccole cose. In centro come in periferia occorrerebbe maggiore pulizia delle strade, per esempio, l’ho già detto al sindaco. Le erbacce hanno invaso pure i marciapiedi”.
Quali problemi ha già affrontato?
“L’altro giorno c’è stata una riunione sulla situazione dei lavoratori di Caltaqua, che ha chiesto la mobilità per 48 lavoratori. Il tavolo non è andato bene, e ciò mi ha lasciato l’amaro in bocca. Dopo una certa disponibilità a risolvere il problema, tutto è tornato allo stato iniziale. Spero che la situazione si possa risolvere nei prossimi giorni. Ho avuto modo di occuparmi anche della raffineria di Gela e siamo solo all’inizio. La crisi occupazionale e quella lavorativa sono le priorità di questo territorio, che ha bisogno di grandi progetti, non di assistenzialismo. Certo, c’è da pensare anche alla criminalità e all’infiltrazione mafiosa negli appalti. Faremo del nostro meglio. Abbiamo la fortuna di poter contare su una magistratura sana e lavoratrice. L’altro giorno il presidente del Tribunale di Gela mi ha riferito che per la prima volta due uditori giudiziari hanno scelto Gela come sede di prima assegnazione e non perché erano obbligati, essendo ultimi in graduatoria. è un bel messaggio per questo territorio e per una crescita culturale sempre più evidente. In ultimo voglio ribadire il mio impegno e la massima attenzione sul fronte della prevenzione e sul tema della legalità in generale”.
 
L’informatizzazione in prefettura è efficiente?
“E’ adeguata. La rete funziona perfettamente. La posta elettronica certificata va bene. Stiamo attivando un collegamento con la banca dati della Camera di commercio, per monitorare le aziende, in collaborazione con il presidente Antonello Montante. Penso che si possa fare di più. C’è sempre molto da fare, ne sono convinto”.
Quali obiettivi si pone?
“Pace sociale e maggiore sicurezza, soprattutto. I risultati del lavoro di un prefetto, in questo senso, non possono essere valutati nel volgere di pochi mesi, forse neppure dopo anni. Per il resto, vorrei che ci fosse maggiore attenzione verso il credito. Vorrei, a tal proposito, creare un tavolo permanente sul credito, per affrontare tutti i problemi legati all’argomento, dalla posizione di quanti chiedono un prestito a quella delle banche che spesso lo negano, chiedendo eccessive, troppe, garanzie. Anche le banche hanno una responsabilità d’impresa. Dobbiamo avere chiaro, tutti, il concetto di rischio d’impresa, altrimenti diventa tutto più complicato. I tempi? Al più presto spero. Certamente in concomitanza con la Zona franca della quale tanto si parla in questi giorni, che ritengo sia un’opportunità importante per Caltanissetta, per un territorio che vuole crescere e punta allo sviluppo”.
 

 
Curriculum Carmine Valente
 
Carmine Valente, 57 anni, è nato a Pago del Vallo di Lauro, in provincia di Avellino. E’ laureato in Giurisprudenza. In carriera dal 1982, è stato ad Asti, addetto alla Divisione Affari economici e sociali. Dal 1986 all’Ufficio stampa del ministero dell’Interno. Viceprefetto dal 2000, dal 2003 al 2006 dirigente dell’area “Formazione manageriale” presso la Scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno. Dal dicembre 2005 vicedirettore della Scuola. Nel 2012 commissario prefettizio al Comune di Trevi. Dal 2 aprile prefetto di Caltanissetta.

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