Rifiuti, in Sicilia una raccolta di 520 chilogrammi a testa - QdS

Rifiuti, in Sicilia una raccolta di 520 chilogrammi a testa

Liliana Rosano

Rifiuti, in Sicilia una raccolta di 520 chilogrammi a testa

martedì 29 Maggio 2012

L’ultimo Rapporto Istat rileva che nel Sud l’Isola e la Puglia producono le quantità maggiori. Alta la spesa: 238 euro pro capite contro una media nazionale di 220

Palermo – Quello dei rifiuti in Sicilia è un annoso problema che richiede una politica ambientale mirata e una maggiore sensibilizzazione dei cittadini al problema.
Secondo l’ultimo Rapporto 2012 dell’Istat, la Sicilia è in testa nel Mezzogiorno, insieme alla Puglia, per il più alto valore pro capite di raccolta rifiuti. L’Isola, nel 2009-2010 ha registrato una raccolta pro capite pari a 520 kg. Tra le regioni italiane si manifesta una forte variabilità, con rifiuti raccolti pro capite intorno ai 530 kg per abitante al Nord, valore prossimo alla media nazionale, e di poco superiore ai 600 kg al Centro (607): Toscana ed Emilia-Romagna detengono il primato delle quantità raccolte (entrambe oltre 130 kg per abitante in più rispetto alla media nazionale).
 
All’opposto, quasi tutte le regioni del Sud mostrano valori significativamente più contenuti (in media 485 kg procapite), tranne per la Sicilia e la Puglia come detto prima.
Stupisce anche il dato dell’Isola che riguarda la spesa pro capite per investimenti nella gestione dei rifiuti. Investimenti che non si traducono in una gestione efficiente né dal punto di vista organizzativo né da quello ambientale.
Secondo il Rapporto Istat, nel 2009 il valore della spesa pubblica nazionale per la gestione dei rifiuti è stato di 255 euro pro capite, pari all’1,5 per cento della spesa pubblica totale e all’uno per cento del Pil. In particolare, la Lombardia, la cui spesa totale è più di 1,5 volte quella nazionale, si differenzia perché impiega una quota relativamente elevata di risorse per investimenti (86 euro pro capite, pari a 2,5 volte il valore medio nazionale). Considerando la spesa corrente nel 2009, pari, nella media nazionale, a circa 220 euro pro capite, le regioni che spendono più della media nazionale e che presentano una tendenza all’incremento delle risorse investite sono la Lombardia (342 euro pro capite), l’Emilia-Romagna (265), il Friuli- Venezia Giulia (253) e la Sicilia (238).
La Lombardia è la regione che conferisce meno rifiuti in discarica (solo 33,8 kg per abitante) insieme al Friuli-Venezia Giulia, regioni che applicano incisivamente la raccolta differenziata. Anche l’Emilia-Romagna, pur con livelli elevati di rifiuti prodotti, mostra una composizione della modalità di trattamento dove la discarica incide per meno della metà e la raccolta differenziata raggiunge il 47 per cento.
La Sicilia, che pure destina 238 euro per abitante allo smaltimento dei rifiuti (una spesa tra le più elevate), conferisce in discarica oltre 450 chili di rifiuti pro capite (225 in più rispetto al valore obiettivo fissato per le regioni del Mezzogiorno) e presenta una raccolta differenziata marginale (7,3 per cento, la quota più bassa a livello nazionale). Tra i territori più virtuosi la provincia autonoma di Trento coniuga alla bassa spesa pro capite un’incisiva riduzione del ricorso alla discarica (-214 kg pro capite dal 2002) e peso rilevante della raccolta differenziata (60,6 per cento, la quota più elevata tra tutte le regioni).

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