Finanziaria, scongelati i 39 milioni di euro dell'Ars - QdS

Finanziaria, scongelati i 39 milioni di euro dell’Ars

redazione

Finanziaria, scongelati i 39 milioni di euro dell’Ars

mercoledì 15 Gennaio 2014

Approvate le nuove tabelle sugli accantonamenti a salvaguardia delle entrate incerte. "Salvi" i fondi dell'Assemblea regionale nel mirino. 

Alla fine i 39 milioni di euro del bilancio dell’Ars sono stati “scongelati". Prima del voto finale alla manovra, l’aula in nottata ha approvato le nuove tabelle all’articolo 4 della finanziaria sugli accantonamenti a salvaguardia delle cosiddette entrate incerte, modificando la prima versione dell’allegato.
 
La prima stesura, approvata due notti fa, aveva suscitato preoccupazione in Assemblea, in quanto il governo tra gli accantonamenti (blocco della spesa fino al 30 giugno di quest’anno) aveva previsto anche una posta di 39 milioni, congelandola dai fondi assegnati al Parlamento per il 2014, pari a 149 milioni.
 
La modifica della tabella, già approvata, è stata possibile alla luce del comma 2 dell’articolo 111 del regolamento parlamentare: “non possono proporsi, sotto qualsiasi forma, articoli aggiuntivi od emendamenti contrastanti con precedenti deliberazioni dall’Assemblea adottate sull’argomento o estranei allo specifico oggetto della discussione; il presidente inappellabilmente decide, previa lettura”.
 
Nella prima versione infatti erano state accantonate alcune voci di spesa di norme già soppresse in bilancio oppure di norme che doveva essere ancora approvate.
 
Adesso, sarà curioso vedere se gli assistenti parlamentari dell’Assemblea continueranno ad applicare rigidamente la circolare che limita gli accessi degli esterni nelle stanze di Palazzo dei Normanni. Il caso ha fatto discutere proprio ieri, quando diversi assessori e dirigenti della Regione si sono visti sbarrato il passo sulla soglia dell’ingresso secondario del Parlamento. Per qualche maligno si trattava di una ritorsione per l’accantonamento delle somme del bilancio dell’Ars, approvato senza chiedere il “permesso”. Tornerà d’un tratto la tolleranza? 

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