La Sicilia cade a pezzi - QdS

La Sicilia cade a pezzi

redazione

La Sicilia cade a pezzi

lunedì 10 Marzo 2014

Ormai sono all'ordine del giorno fenomeni franosi, crolli di intere palazzine, tetti che saltano via come fossero foglie sugli alberi in autunno. Ma negli ultimi due anni per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio sono stati stanziati poco meno di 50 milioni di euro

La Sicilia sta crollando, viene giù un giorno dopo l’altro. A leggere i fatti di cronaca degli ultimi 15 giorni c’è poco da stare tranquilli. In molte città dell’Isola si registrano fenomeni franosi, palazzi traballanti, tetti che saltano via come fossero foglie sugli alberi in autunno. Qui, Dio ce ne scampi, il primo terremoto di seria intensità potrebbe radere al suolo interi quartieri.
 
Come abbiamo in un’inchiesta del 22 febbraio, per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio “negli ultimi due anni sono stati stanziati in Sicilia poco meno di 50 milioni, ma secondo una stima servirebbero 9,5 miliardi per mettere in sicurezza l’intero territorio”.
Non mancano iniziative come quella della la Fondazione Etica & Valori Marilù Tregua, che ha proposto un protocollo d’intesa per la prevenzione antisismica già firmato da 25 soggetti. Ma quel che serve è l’impegno della Regione, con la Giunta di governo che dovrebbe impegnarsi a “formulare un Disegno di legge da sottoporre al voto dell’Ars per lo stanziamento di 1 miliardo di euro da destinare a contributo su tutti gli interessi dei finanziamenti”.
 
Ecco un riepilogo, in ordine cronologico, degli ultimi eventi che dovrebbero porre la questione “sicurezza” al centro dell’agenda del governo Crocetta e dell’esecutivo di Matteo Renzi.
 
Il 24 febbraio a Catania sono crollati due solai e la copertura in legno e tegole di un vecchio edificio in muratura situato in via Castone, nello storico rione San Cristoforo.
 
Il 28 febbraio i vigili urbani del Nopa hanno sequestrato una palazzina pericolante in via Case di Troia a Palermo. L’immobile di tre piani è risultato disabitato; nel 1989 era crollata un’ala. Il Comune di Palermo aveva emesso tre ordinanze di messa in sicurezza, l’ultima nell’agosto scorso, tutte disattese. Adesso sono scattati i sigilli che impongono ai proprietari la pulizia dell’area e la masse in sicurezza. Accanto alla palazzina che rischia di crollare ci sono altre palazzine abitate.
 
Il 5 marzo si è verificato uno degli eventi più pericolosi degli ultimi giorni, per fortuna senza riportare vittime. Un costone roccioso di calcarenite che sovrasta alcuni palazzi di viale della Vittoria, una strada centrale di Agrigento che si affaccia sulla valle dei templi, è crollato. Il secondo piano dello stabile così come un negozio al piano terra sono stati invasi dai detriti. Circa sessanta sono le famiglie sgomberate.
 
Dopo alcuni controlli, i palazzi ritenuti a rischio sono diventati tre. Oltre ai nuclei familiari costretti a lasciare le loro abitazioni, lo sgombero riguarda anche due studi medici, due negozi, una farmacia e un laboratorio di analisi cliniche. I palazzi evacuati sono stati costruiti nei primi anni Settanta, dopo la frana del 19 luglio ’66, avvenuta su un’altra collina di Agrigento, posta ad occidente.
In questo caso, vista la gravità della situazione e il numero dei soggetti coinvolti, la Giunta regionale non ha potuto ignorare il problema e ha deliberato un finanziamento di un milione 150 mila euro per i primi interventi.
 
“Questi i soldi che, al momento, siamo riusciti a trovare. Serviranno per i primissimi interventi – ha spiegato l’assessore regionale al Territorio Mariella Lo Bello – La situazione non è delle migliori. Il problema potrebbe non essere soltanto dove è avvenuto il cedimento, ma interessare una fascia più larga, forse l’intero costone del viale della Vittoria. Occorre fare dei mini carotaggi per capire se ci sono dei vuoti nella calcarenite; come e se si muove il pendio. Dopo penseremo alla messa in sicurezza del palazzo. Servono molti più soldi – ha concluso Lo Bello – ma intanto abbiamo trovato questi”. E mentre si cercano i soldi vengono giù come fossero di cartapesta altre abitazioni.
 
Il 6 marzo a Caltanissetta un tremendo boato ha terrorizzato nella notte gli abitanti del Centro storico, quando è crollato un muro tra due strade tra via Niscemi e via Napoleone Colajanni. Per fortuna, anche in questo caso non ci sono stati feriti.
 
Ma è Palermo a essere il Capofila tout court dell’Isola: non solo da un punto di vista politico, ma anche da quello dei cedimenti.
Il 7 marzo è crollato il tetto di una palazzina disabitata in via Noce, mentre il 9 marzo uno smottamento di un terreno ha provocato il crollo di una parte di un edificio a Vicari, in via Capitano Cappellini. Parte dell’edificio era abitato, ma non si registrano feriti. Nel Capoluogo, ricordiamo che lo scorso 5 febbraio un’altra palazzina è crollata in piazza Garraffello, nel cuore della Vucciria. E l’elenco, andando a ritroso, potrebbe essere molto più lungo.
 

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