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Esplosione Catania: indagato capo squadra Vigili

redazione

Esplosione Catania: indagato capo squadra Vigili

mercoledì 21 Marzo 2018

Secondo la Procura, nell'attività dei pompieri ci sarebbe stata "una cattiva valutazione dei fatti" e avrebbero "lavorato su una porta pensando non fosse collegata allo stesso locale già saturo di gas". Il primario parla delle condizioni dei feriti, "Sono in fase evolutiva". Il sindaco Bianco, "Per i funerali proclamerò il lutto cittadino".Il cordoglio del Presidente della Repubblica. Domenica Catania calcio con lutto al braccio

Nell’attività dei vigili del fuoco ieri sera a Catania ci sarebbe stata "una cattiva valutazione dei fatti" e avrebbero "lavorato su una porta pensando non fosse collegata allo stesso locale già saturo di gas".
 
Questa l’ipotesi della Procura che ha indagato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo Marcello Tavormina, 38 anni, capo della squadra dei vigili del fuoco coinvolti nell’esplosione di una palazzina a Catania.
La Procura non ha ancora disposto l’autopsia in attesa di accertamenti tecnici preliminari.
 
Intanto il primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale Garibaldi, Sergio Pintaudi, incontrando i giornalisti, ha parlato delle condizioni dei due vigili del fuoco feriti dall’esplosione.
 
"Sono – ha detto – in fase evolutiva. Uno è particolarmente interessato da un problema di tipo polmonare, che, essendo appunto in una fase evolutiva, non è ancora stabilizzato. Siamo impegnati nel trattamento di questo vigile del fuoco. L’altro ha un trauma cranico, per una frattura, ma le sue condizioni ancora critiche non destano particolare preoccupazione. Per i pazienti sono previste tutta una serie di attività mediche compresi eventuali interventi, ma è una questione di secondo piano".
 
Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha reso noto che proclamerà una giornata di lutto cittadino in concomitanza con i funerali delle vittime dell’esplosione di ieri sera nel centro storico della città.
Prima delle esequie bisognerà attendere infatti che siano completate le autopsie sui corpi, visto che sulla tragedia è stata aperta un’inchiesta da parte della Magistratura. A quanto si è appreso è probabile che ai funerali sarà presente il ministro dell’Interno Marco Minniti. Quest’ultimo ha telefonato ieri sera al sindaco Bianco per esprimergli cordoglio per l’avvenuto. Un’altra telefonata era giunta dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Bruno Frattasi, un messaggio.
"Ho appreso con profonda tristezza – ha scritto Mattarella – la notizia del decesso, durante un intervento di soccorso, dei Vigili del Fuoco Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, a seguito di un’esplosione verificatasi ieri sera a Catania. In questa dolorosa circostanza desidero esprimere a lei e al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco la mia solidale vicinanza. La prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti gli auguri di pronta guarigione"
 
 Il Calcio Catania ha deciso che i suoi giocatori disputeranno l’incontro Catania-Paganese, in programma domenica alle 14.30 al Massimino, con il lutto al braccio. Prima della partita sarà osservato un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime dell’esplosione.
 
Stamattina c’era un silenzio irreale stamattina davanti al luogo della tragedia. La gente passava facendosi il segno della croce.
 
Soltanto a notte tarda i vicini sono potuti tornare nelle loro abitazioni dopo la messa in sicurezza dell’area dalle conseguenze della violenta esplosione che ha provocato la morte di Giuseppe Longo, di 75 anni, che dormiva nella sua officina di biciclette, dove è avvenuta la deflagrazione, e di due vigili del fuoco, Dario Ambiamonte, di 40 anni, di Catania e Giorgio Grammatico, di 38, di Trapani.
 

Stamattina dei tavelloni di legno sono messi a mo’ di porta sugli ingressi dell’officina di via Garibaldi e via Sacchero, nel piano terra dello stabile dove ieri sera si è consumata la tragedia.
E sulla copertura, un foglio ufficializza il sequestro di quella parte dell’immobile disposto dalla Procura di Catania che ha delegato le indagini alla squadra mobile della Questura.
 
Intanto i periti nominati dalla Procura cercheranno di capire l’esatta dinamica dell’esplosione. Al momento l’unica certezza è che la deflagrazione sia stata dall’interno verso l’esterno, come dimostra anche la porta d’ingresso volata per alcuni metri prima di colpire un’auto posteggiata.
 
La squadra, con cinque uomini in servizio (uno è rimasto illeso perché era rimasto sul mezzo), era giunta sul posto, a quanto si è appreso stamattina, su segnalazione di una fuga di gas non di Longo ma di un vicino.
 
Quest’ultimo ha poi avrebbe detto di avere visto un pompiere con una motosega in mano, ma anche se l’avesse usata non è detto che le scintille abbiamo causato l’esplosione perché questa si verificata dall’interno del locale verso l’esterno.
Più probabile che la causa sia da ricercare dentro la casa dove la squadra mobile della Polizia ha trovato e sequestrato tre bombole di gas propano liquido.

Non si esclude poi la tesi del suicidio, anche perché secondo i vicini l’anziano negli ultimi tempi ripeteva spesso "che campo a fare". Ma l’uomo potrebbe anche essere svenuto per un malore o per l’esalazione del gas che ha saturato l’ambiente comprimendo le parete e spingendo verso l’esterno.
 
Sarà l’inchiesta della Procura di Catania, diretta da Carmelo Zuccaro, a fare chiarezza su dinamica ed eventuali responsabilità.
Oggi potrebbero essere dati gli incarichi per l’autopsia sui tre corpi.
 
Intanto una testimonianza diretta è venuta dall’unico Vigile del fuoco rimasto illeso e che ha raccontato "Ero vicino al nostro mezzo di  trasporto, perché dovevo prendere degli attrezzi, quando ho sentito la violenta esplosione: non ho visto cosa è accaduto prima, ma dopo la scena à stata drammatica. Non la dimenticherò mai".
L’uomo, che ha il  ruolo di autista, è ancora sotto choc per l’accaduto.

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