Al Senato arriva un ordine del giorno sul ritardo nell'attivazione della procedure di valutazione ambientale strategica del Piano rifiuti regionale. Ripercorriamo la lunga e travagliata storia di uno strumento a cavallo tra due governi e mai del tutto applicato
ROMA – Ancora ombre sul piano rifiuti siciliano. Giuseppe Compagnone, senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, ha presentato un ordine del giorno al Dl Milleproroghe che verrà discusso in Aula in considerazione del “ritardo dell’attivazione della procedura di valutazione ambientale strategica (il 17 dicembre 2013, sebbene l’obbligo di procedere alla Vas risalisse all’11 luglio 2012) che ha causato il mancato completamento del Piano di gestione dei rifiuti”. Questo stato delle cose, unito all’accertato interesse della malavita organizzata per i flussi di risorse pubbliche e private connesse al ciclo integrato dei rifiuti (
leggi il servizio sulla relazione della commissione parlamentare d’inchiesta) dovrebbe impegnare, secondo Compagnone, il governo a controllare “’i provvedimenti di autorizzazione degli impianti già adottati da parte del commissario delegato” e l’efficacia e la validità delle garanzie finanziarie per ogni impianto di trattamento e di scarica in esercizio.