Regione, tagliare subito 3,6 miliardi di euro - QdS

Regione, tagliare subito 3,6 miliardi di euro

Lucia Russo

Regione, tagliare subito 3,6 miliardi di euro

giovedì 21 Luglio 2011

Buon senso. Dire basta a privilegi e sprechi.
AL PRESIDENTE CASCIO: programmare un intervento per tagliare all’Ars 101 milioni, con una legge ordinaria che abroghi la lr 44/1965 (l’equiparazione al Senato) perchè l’Assemblea diventi “normale”.
AL PRESIDENTE LOMBARDO: presentare al Parlamento un ddl per creare i liberi Consorzi di Comuni abrogando la lr 9/1986. Ridurre ora indennità sue e degli assessori.


 
Trentadue anni di inchieste sui privilegi dei politici e sugli sprechi della burocrazia. L’attività di informazione svolta dal Quotidiano di Sicilia, sempre dalla parte del cittadino, oggi è il cavallo di battaglia della stampa nazionale. Tuona Fini, il presidente della Camera: “Tagliare in due anni 48 milioni dal bilancio di Montecitorio”. Sì perché la manovra finanziaria, con il rinvio al 2013 per le riduzioni dei costi della politica, è stata una delusione e quindi bisogna correre ai ripari. Del resto per ridurre le spese non c’è bisogno di una riforma costituzionale, basta stringere la cinghia su pensioni d’oro, indennità, auto, viaggi aerei e ristorante e tanto altro.
Cosa succede in Sicilia? Lombardo torna a parlare del necessario taglio delle Province regionali, visto che, come il QdS ripete da anni, il nostro Statuto all’art. 15 prevede al loro posto “liberi consorzi di Comuni”. Basterebbe una legge ordinaria ma al momento non c’è ombra di un disegno di legge apposito.
Dal presidente dell’Assemblea regionale tutto tace, ma l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha annunciato una manovra correttiva sul bilancio 2011 di 650 milioni di euro e un avvio di tagli alla spesa per altri 400 milioni di euro nel 2012.
Noi, del Quotidiano di Sicilia, usciamo fuori tutti i tagli possibili in Sicilia sia di sprechi che di privilegi, per un totale di 3,6 miliardi.
Partiamo dalla Politica. Costa 1,6 miliardi all’anno ma circa un miliardo (899,4 milioni per la precisione) possono essere tagliati, come? A partire dall’Assemblea regionale siciliana, la più cara d’Italia. Applicando il modello Lombardia (vedi la nostra ultima inchiesta del 15 giugno 2011) possiamo risparmiare 101 milioni €.
Passiamo alla Giunta, le indennità di presidente e assessori costano, secondo il bilancio preventivo 2011, 2,9 milioni di euro, mentre da subito, già nella manovra correttiva, potrebbero essere ridotte addirittura di 2,4 milioni visto che in Lombardia per la Giunta con 16 assessori si spendono 498.563 € (inchiesta QdS del 8 giugno 2011). Le spese per i viaggi degli assessori e l’autoparco regionale andrebbero immediatamente dimezzate. I consulenti della Regione portati almeno al numero di quelli della Regione Lombardia, con un risparmio di 1,9 milioni €.
Dalla privatizzazione delle società partecipate della Regione si otterrebbe un forte risparmio a partire dall’eliminazione dei costi dei componenti dei cda e del personale, oltre che l’azzeramento delle perdite. Dai bilanci messi a disposizione da 11 su 27 partecipate ad aprile 2010, il QdS aveva uscito fuori una spesa media per ogni società di 5,2 mln tra stipendi personale e compensi cda e 500.000 € di perdite, voci che moltiplicate per 27 società sono 153,9 milioni che si potrebbero azzerare con un processo di privatizzazione completo. E ancora la politica ha da tagliare i 49 milioni di euro della ex tabella H, ora tabella B. Da anni si dice che deve essere cancellata, invece riappare sempre nell’ultimo giorno di approvazione del bilancio.
E perché no, come scrive il nostro direttore nell’editoriale, è giunta l’ora di conferire incarichi gratis. Così si potrebbero tagliare quei 5,3 milioni che vengono spesi all’incirca ogni anno per compensi a presidenti, consiglieri, commissari o esperti nominati dalla Regione in collegi, consigli e comitati.
Il taglio delle Province, porterebbe un risparmio di 550 milioni €, vedi ns inchiesta pubblicata ieri mercoledi 20 luglio.
C’è poi la famosa circolare n. 1/2011 dell’assessore Chinnici che ha impedito di applicare in Sicilia le riduzioni ai compensi di sindaci assessori e consiglieri comunali. Questa circolare è da revocare immediatamente per applicare la legge 122/2010. Considerando per i sindaci un’indennità media di 35 mila euro, in Sicilia la riduzione del 10% su 390 sarebbe di 1,3 mln, di 5,6 mln sugli assessori (considerando 6 assessori per ogni Comune) e di 13,6 mln sui consiglieri (calcolato su una media di 30 consiglieri comunali per ognuno dei 390 Comuni). E per finire sulla politica siamo per ridurre e allineare alla Lombardia il numero di auto blu delle autorità di Ee.ll, Cciaa, Università e Aziende sanitarie regionali per un risparmio di 14 milioni di euro.
Sulla Sanità i tagli sono noti, per chi è abituato a leggere il QdS: 516 milioni da risparmiare sul personale portandolo agli stessi parametri della Toscana, riequilibrando il rapporto dirigenti/dipendenti (vedi inchiesta QdS del 3 luglio 2010); taglio di 400 mln portando la spesa farmaceutica agli standard delle regioni virtuose (QdS 4 febbraio 2011); 187 milioni da risparmiare abbattendo la differenza tra il numero di siciliani che vanno fuori a curarsi e il numero di coloro che vengono da altre regioni a curarsi nella nostra Isola.
Infine c’è il peso della Burocrazia: personale da ridurre con un taglio di 1,1 miliardo se venisse portato ai parametri della Lombardia che ha tra l’altro il doppio dei nostri abitanti (QdS 1 settembre 2010); pensioni regionali dimezzate se gestite secondo le leggi nazionali e anche azzeramento del costo per la gestione del Fondo pensioni. Infine lotta al consumo della carta con un risparmio alla Regione di 2,5 milioni e abbattimento dell’illegalità e della corruzione che secondo la Corte dei Conti in Sicilia è costata 130 milioni € nel 2010.
Tutti i dati che abbiamo riportato sono stati ripresi dai bilanci degli enti di riferimento o dalle relazioni della Corte dei Conti Sicilia, la quale, abbiamo sentito lo scorso fine giugno, ha iniziato, come il Quotidiano di Sicilia, a considerare la Lombardia parametro di riferimento, data la stessa estensione in kilometri quadrati e il doppio di abitanti.

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